Il liceo
"N. Spedalieri" venne istituito per decreto prodittatoriale il 17
ottobre 1860, in piena epoca garibaldina, ma cominciò a funzionare il 19
dicembre 1861 nei locali di Piazza Duomo che avevano ospitato il Seminario
Vescovile, confiscati, come gli altri beni ecclesiastici, agli antichi
proprietari. Il primo Preside fu monsignor Giuseppe Coco Zanghi il cui busto
marmoreo si trova ancora nel viale degli uomini illustri della villa Bellini.
Con R.D.
del 4 marzo 1865, la scuola venne intitolata al filosofo brontese Nicola
Spedalieri (1740-1795 ). Nell’anno scolastico 1871-72, lo "Spedalieri"
si trasferì nei più ampi locali del Convento dei Benedettini dove rimase per
quasi un secolo. Le celle, i corridoi, i refettori, i chiostri, opportunamente
modificati, accolsero studenti ed insegnanti prestigiosi.
L’Istituto
fu inaugurato da Mario Rapisardi che vi insegnò insieme a nomi famosi della
cultura catanese tra i quali Giovanbattista Grassi Bertazzi, Girolamo Vitelli,
Domenico Ciangoli, Gaetano Imbert; ai primi decenni del nuovo secolo troviamo
insigni docenti quali Adelchi Attisani, Giuseppe Terozzi, Leonardo Grassi,
Ettore Zoccoli (filosofi).
Anche la serie degli alunni destinati ad essere
illustri è lunga, tra questi: clinici di altissimo valore come Giuseppe
Muscatello e Luigi Condorelli; l’archeologo Giulio Emanuele Rizzo; il grande
latinista Concetto Marchesi; lo storico Corrado Barbagallo; gli scrittori
Francesco Lanza e Vitaliano Brancati; giuristi come Orazio Condorelli, e Michele
Giorgianni; il cardinale Salvatore Pappalardo.
Anche durante il ventennio
fascista la scuola conserva un prestigioso corpo insegnante ed è frequentato da
allievi che dopo la guerra diventeranno la classe dirigente della città.
Dopo la
guerra è Preside, per lunghi anni (1941-1968), Giovanni Calì ricordato da
generazioni di giovani catanesi. Nel maggio 1969 lo Spedalieri, durante la
presidenza di Giuseppe Boemi, si trasferì nell’attuale sede di via Antico
Corso sicché la scuola passò dalla solennità silenziosa dei Benedettini al
frastuono popolare e vociante del "cursu".
Certo l’edificio non
manca di imperfezioni logistiche dovute probabilmente alle visioni
architettoniche del tempo. Per questo negli anni scolastici 1999-2000 e
2000-2001 si è proceduto ad una ristrutturazione dell’edificio. Oggi, la fama
della scuola, per la serietà e l’umanità con cui i docenti svolgono il loro
lavoro, è più che mai rafforzata.